
Eccolo il momento tanto atteso, forse rimandato, che hai immaginato e ti sembrava lontanissimo! È ora di cercare un lavoro! Ok, accendi il pc, apri Google e fissi la barra di ricerca.
“E adesso?”. “Come si fa?”. Il vuoto.
Mica lo insegnano a scuola o all’università come trovare un lavoro! Come si comincia? Da dove si inizia?
Se stai cercando risposte a queste domande, sei nel posto giusto! Oggi parliamo proprio di questo!
Di cosa parliamo oggi
Dall’esterno il mondo del lavoro sembra qualcosa di inaccessibile, lontano, complicato e pieno di incoerenze. Devo essere sincera con te, in parte tutto questo è vero, è inutile negarlo. Soprattutto se alle spalle non hai chissà quali risorse, la strada è decisamente in salita.
Ma prima di imbarcarci in una discussione sui massimi sistemi, cerchiamo di capire come costruirci un nostro ruolo, unico, che dia un po’ di serenità e sicurezza e che ci permetta di portare il nostro cambiamento positivo nel mondo.
In questa puntata parliamo di come trovare un lavoro o uno stage quando non hai esperienza alle spalle. Vedremo gli errori più comuni assolutamente da evitare per non giocarsi opportunità e risorse quando già se ne hanno poche.
Ti racconterò qual è stato lo stratagemma che ho utilizzato io per poter uscire dal limbo che si crea nella fase di passaggio tra università e primo lavoro.
Infine condividerò un po’ di strategie e buone pratiche che possono facilitarti nella ricerca, in base a ciò che desideri fare.
A proposito di questo, se non l’hai già ascoltata, ti consiglio di recuperare la terza puntata del podcast, dedicata a capire come mettere a fuoco i propri reali sogni e obiettivi. Infatti, se non sai che cosa vuoi, è molto difficile che tu riesca a trovare qualcosa che faccia davvero al caso tuo.
Lo so, immagino che ora avrai tantissima confusione in testa. Ma siamo qui proprio per mettere ordine e capire come costruire la tua direzione, ovvero il futuro che desideri. E ricorda, niente si ottiene tutto e subito, ma un passo alla volta!
Gli errori da evitare quando si cerca uno stage o un lavoro
Lo dicevamo anche nel primo episodio. Il mondo del lavoro è mitologico, è quella cosa di cui hai sempre sentito parlare, che immagini fatto di persone adulte, competenti con tanta esperienza alle spalle.
Cominci a scorrere sui vari siti, leggi le descrizioni delle offerte e ci sono i soliti 3 anni di esperienza richiesti per ruoli da stage, anche se in teoria dovrebbero formarti le aziende stesse. Dovrebbero, appunto. La realtà è molto diversa e sono sicura che anche tu avrai ascoltato testimonianze al riguardo che fanno accapponare la pelle, soprattutto per quanto riguarda l’ambito dei diritti e delle garanzie.
Quindi come si fa a non finire in situazioni del genere? Come ci si organizza? Come si ottiene un colloquio? Come si capisce se l’offerta di stage o lavoro che hai trovato è valida oppure no? Come ricevere risposta alle varie mail di richiesta inviate?
La risposta semplice è: con tanta ricerca e pazienza.
“Beh grazie, fin lì ci arrivo anche io!” dirai tu. Hai ragione. Infatti ecco che arriva la risposta complessa.
Per capire che tipo di ambiente c’è nel posto di lavoro per cui stai facendo un colloquio fai attenzione ai dettagli.
Come trovare un posto di lavoro che fa davvero al caso tuo
Così come esistono le persone che ci stanno simpatiche e antipatiche, allo stesso modo troveremo nella nostra vita aziende, imprese, luoghi e contesti di lavoro dove saremo più o meno a nostro agio. Ci saranno situazioni dove le nostre competenze saranno più o meno riconosciute, rispettate e valorizzate. Il mio non è un giudizio di valore, al contrario, è proprio un dato di fatto.
Fa piacere lavorare con persone che non stimi o non ti stimano? Assolutamente no. Può capitare? Sì. E a volte non c’è modo di uscire facilmente da questa situazione.
Però, siamo qui proprio per capire come evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli. Quindi, quando non hai esperienza e stai cercando il tuo primo impiego, puoi fare affidamento sulla tua sensibilità, la tua percezione delle persone e dei contesti di lavoro.
Le aziende sono fatte da persone, con cui tu avrai a che fare. È a loro che devi prestare attenzione, è a loro che ti devi rivolgere.
Ci sono diversi elementi da tenere in considerazione quando si sta cercando uno stage o un lavoro.
Tra tutti: i termini utilizzati e il modo in cui vengono poste le condizioni o le richieste. Ad esempio: se in un’offerta è richiesta una “forte resistenza allo stress”, sicuramente quello è un ambiente che genera ansia e stress, che non è proprio proprio il massimo in fatto di benessere e attenzione alla salute mentale delle persone che ci lavorano.
Oppure: se in un’offerta di lavoro per un ruolo, sono richieste mille competenze trasversali, ma specifiche, può significare due cose: o che l’azienda non ha un’idea chiara di che cosa gli serve, oppure che stanno cercando di condensare in un’unica persona più figure professionali. E anche questo non è un bene.
Ora: posto che questi sono degli esempi generali, sta a te prestare attenzione ai dettagli. Puoi decidere di candidarti comunque, perché non è detto che ciò che leggi nell’offerta sia esaustivo e per forza negativo. Spesso le aziende usano formule standard per parlare di un determinato ruolo, ma poi in sede di colloquio si chiariscono dubbi e incomprensioni. Fai domande, chiedi come funziona l’azienda, fatti raccontare la loro storia, fatti descrivere come dovrebbe essere la tua “giornata tipo”. Con le risposte a queste domande dovresti riuscire a farti un’idea generale di chi hai davanti, e a quel punto potrai valutare se è un’offerta valida oppure un grande no.
Altro errore: non fare chiarezza sui tuoi obiettivi
Al di là di questo, un altro errore da evitare è non fare chiarezza, almeno in linea di massima, del tipo di ambito o ruolo in cui desideri lavorare. Non è facile e soprattutto all’inizio può capitare di cambiare spesso idea. Niente di grave, è così che si scopre cosa si ama. Piccolo consiglio: se non hai alcun tipo di esperienza, fai il ragionamento contrario: in che cosa, con chi o in che ruolo NON vorresti in alcun modo lavorare? Ecco, già così dovresti riuscire a chiarirti le idee un pochino.
Cercare un ago in un pagliaio
Altro errore in cui spesso si cade per via della poca chiarezza: mandare 100 mail tutte uguali a 100 aziende diverse, con il proprio curriculum identico, senza un minimo di selezione o personalizzazione. Le aziende e le persone che leggono i curriculum (quando lo fanno) se ne accorgono!
Usando questo metodo le possibilità di trovare un’azienda o un ruolo affine ai tuoi interessi e valori è molto, molto, molto difficile.
Quindi meglio prendersi un po’ di tempo in più, mandare meno curriculum, ma facendo una cernita e personalizzando la richiesta. Anche in questo caso la regola del “tutto e subito” non funziona. Al contrario: tempo e pazienza saranno i tuoi migliori alleati!
Uno dei motivi per cui si mandano curriculum a caso, è anche il fatto di non aver dedicato sufficiente tempo ad una sorta di analisi interna. Per poter affrontare un colloquio, devi conoscerti, sapere quali sono le tue risorse, i tuoi punti di forza, la tua attitudine, il contributo positivo e costruttivo che puoi portare. Per approfondire questo aspetto ti consiglio ancora una volta di ascoltare la terza puntata del podcast e di dedicare molta attenzione alla parte riservata agli esercizi. Lì puoi trovare degli strumenti che ti aiuteranno a prendere maggiore consapevolezza di te!
Si, ma a parte tutto questo, io non ho esperienza! Come faccio a dimostrare che sono una persona capace?
Non bastano le parole? No, devo essere sincera, non bastano le parole. Ma, anche se non hai esperienza, c’è uno stratagemma super efficace che puoi mettere in pratica. Può sembrare quasi banale, ma in realtà non lo è.
Ed è quello che ho utilizzato io!
Lo stratagemma più efficace per fare esperienza
C’è stato un periodo tra quando ho finito l’università a quando ho iniziato a occuparmi in modo professionale di Coaching, in cui non stavo facendo niente di concreto.
Continuavo a controllare le offerte di lavoro, ma non riuscivo a trovarne una che facesse al caso mio, in cui potessi candidarmi. Il mio profilo professionale e le competenze che avevo non erano sufficienti. Nel senso che molte cose che erano richieste proprio non le sapevo fare.
Ogni tanto, a seconda di come interpretavo l’offerta, se mi sembrava di essere la persona adatta nonostante alcune lacune, inviavo comunque il curriculum. Sempre lo stesso, ovunque. Ci avevo messo così tanto tempo a farlo che mi sembrava perfetto. Per cui, perché cambiarlo o modificarlo di volta in volta?
Ovviamente non ricevevo mai nessuna risposta, nessun feedback. Mi candidavo per offerte relative al mondo della comunicazione, social media, scrittura per il digitale, comunicazione tradizionale, editing. Insomma, tutto faceva brodo.
Non sapevo bene su che cosa orientarmi e non mi sembrava di essere brava nello specifico in nessuna materia. Non avevo neanche grandi esperienze, quindi non avevo idea di come era meglio orientarsi o muoversi.
Dopo un po’ mi sono resa conto, però, che il tipo di ricerca che stavo facendo non stava portando alcun tipo di risultato. Nel frattempo avevo cominciato a informarmi e a studiare i metodi per proporsi alle aziende.
Nonostante questo, a un certo punto, però, ho mollato. Ero scoraggiata, mi sembrava tutto inutile e non sapevo più cosa fare per migliorare. Sentivo che comunque la più grande lacuna che avevo era l’esperienza.
Mi chiedevo: “Ma se per iniziare anche uno stage viene richiesta esperienza, e io non ce l’ho, come posso fare anche esperienza? Insomma, è un cane che si morde la coda!”
In quel periodo, parlando per caso con un’amica che si occupa di grafica, ho condiviso con lei questi dubbi. E un po’ così, un po’ a tempo perso, io e Beatrice, così si chiama la mia amica, abbiamo pensato a un piccolo progetto editoriale da creare a quattro mani.
Un progetto per raccontare le emozioni a bambini e bambine attraverso delle brevi storie illustrate a fumetti. Seguendo quelle che sono le nostre inclinazioni, io mi sarei occupata delle storie, lei delle illustrazioni. Semplice, lineare.
Ne abbiamo parlato per un po’ e man mano che il progetto acquisiva senso, noi venivamo trascinate dall’entusiasmo.
Il passaggio cruciale è stato quando, una volta creata la struttura del progetto in via teorica, dovevamo concretizzarlo e iniziare a lavorarci davvero. Lì avremmo potuto scegliere di realizzare il progetto a livello amatoriale, giusto per il gusto di farlo. Però… però entrambe sentivamo che poteva essere una possibilità.
Così ci siamo dette: “Prendiamo questo progetto come una palestra, come un allenamento per poter imparare a fare di queste cose un mestiere. Vale tutto e si prova tutto. Lavoriamo come se lo stessimo facendo per un’azienda o un cliente”.
In questo modo è nato Nuvole a Colori, il progetto che ci ha accompagnato per quasi un anno.
Con Nuvole a Colori abbiamo sperimentato senza paura di sbagliare nei nostri ambiti. Beatrice ha lavorato a tutti gli aspetti di grafica, sul sito, sui social e per le illustrazioni delle storie. Io invece mi sono occupata della parte strategica, della realizzazione del sito, della gestione dei social e del blog, oltre che della scrittura delle storie.
La maggior parte delle cose che so fare oggi per quanto riguarda il mondo della comunicazione online, le ho imparate sperimentando tutto in prima persona con questo progetto. E, nonostante gli errori, ne vado molto fiera.
È stato un progetto molto impegnativo in cui siamo cresciute tanto come persone, come amiche, come professioniste. E la cosa più bella è stato che Nuvole a Colori ci ha permesso di uscire dal limbo dell’indecisione, aiutandoci a capire che cosa amiamo fare e che cosa no.
Il frutto migliore di questo progetto è stato il fare esperienza. Proprio quella che pensavo di non poter fare! Grazie a Nuvole a Colori abbiamo potuto costruirci un portfolio con i lavori fatti.
Il progetto poi è giunto alla sua naturale conclusione, anche se a noi piace dire “stand-by”, quando sono cominciati ad arrivare altri progetti esterni, grazie appunto al nuovo portfolio con cui ci proponevamo. Così io ho iniziato a lavorare nella comunicazione digitale e Beatrice come grafica e logo designer.
Ovvio che ciò che ho fatto per Nuvole a Colori non era perfetto e anzi, si notava molto l’inesperienza. Ma oltre a quella, si leggeva tra le righe tanta voglia di fare, entusiasmo, intraprendenza e pensiero strategico. E sono questi gli elementi che fanno veramente la differenza quando ti presenti alle aziende e ai colloqui.
Certo, questa non è la panacea a tutti i mali! Non tutte le aziende recepiscono il valore di un progetto personale, a prescindere da quanta passione e impegno ci hai messo. Ma lasciami dire una cosa: le aziende e le persone che non riconoscono questo valore, sono aziende e persone con cui non è mai un piacere lavorare!
Bene, ora, dopo questo bagno nei ricordi, ecco i miei consigli e suggerimenti per capire da dove iniziare a cercare un lavoro oppure uno stage.
Mettiti in gioco
Se ancora non si fosse capito dal mio racconto personale, il primo consiglio in assoluto è: mettersi in gioco con quello che si ha. Farlo per il gusto di provare, per la voglia di costruire qualcosa per sé, senza dover per forza dimostrare di essere le persone più competenti o portate.
Parti da ciò che ti entusiasma o ti interessa di più, che ha valore e in cui puoi trasmettere la tua etica, a prescindere che si tratti di qualcosa che hai studiato oppure no. Crea un tuo progetto, anche piccolo, anche se l’hai già visto fare da altre persone.
Crea e costruisci la tua esperienza, secondo le tue regole. E fallo bene: approfondisci, studia, sbaglia e poi correggi gli errori. Cerca di capire e imparare a usare tecniche, teorie, meccanismi e strumenti. Documenta tutto così che tu possa poi mostrare o valutare la tua crescita, il cambiamento e il tuo percorso.
Perché spesso ci dimentichiamo, quando osserviamo le altre persone raggiungere un traguardo o un piccolo successo, che il percorso è molto più complesso di quello che si vede! Per questo è importante che tu possa ripercorrere i tuoi passi e poi ad un certo punto dire “Ecco perché riesco a fare questo, ecco dove ho imparato questo, ecco come ho sbagliato e come ho risolto l’errore!”.
Come ha detto Mafe de Baggis al suo speach al Freelance Camp 2022: “Diventa facile dimenticare la fatica che abbiamo fatto ad imparare qualcosa”. E io aggiungo che dimenticando la fatica, sminuiamo il nostro stesso percorso.
Certo, non dobbiamo per forza sputare sudore e sangue, non c’è bisogno. Però dobbiamo avere consapevolezza dell’impegno, del tempo e delle risorse che abbiamo utilizzato.
Confrontati e costruisci relazioni
Confrontati con persone che sono più avanti di te nel percorso. Cerca le persone che si occupano dell’ambito o degli ambiti di tuo interesse. Sbircia i loro percorsi, scova sui siti, su LinkedIn, sui profili Instagram delle persone che ti ispirano e chiedi un confronto, una chiacchierata. Preparati e poni delle domande per conoscerli a fondo, per scoprire le loro difficoltà e impara dalla loro esperienza.
Quando e se puoi partecipa ad eventi, a conferenze e seminari per approfondire e conoscere queste persone. Non avere paura di fare domande che ritieni stupide, non lo sono. Al massimo hai solo poca esperienza. E non c’è nessuna vergogna in questo.
Come usare LinkedIn, Google e il Career Service dell’università
E poi per cercare uno stage o un primo lavoro? Ecco il terzo consiglio, un po’ più tecnico e pragmatico.
Ci sono molti canali e strumenti per cercare lavoro, alcuni dedicati perlopiù a dei settori, altri più generali. Di base io consiglio sempre di cercare su LinkedIn, su Indeed e con l’aggregatore di offerte di Google.
Leggi le offerte, individua le parole chiave, le competenze richieste e usa queste informazioni sia per creare il tuo curriculum sia per compilare il tuo profilo LinkedIn.
Usa i filtri che ci sono per selezionare in modo più specifico o più generale la ricerca. Attiva le notifiche in modo che le offerte appena pubblicate ti arrivino direttamente nella casella mail.
Altro metodo: Google Maps.
Cerca su Google Maps le parole chiave della professione che ti interessa, individua le aziende che se ne occupano nella tua zona e poi contattale attraverso il sito web. Spesso le aziende hanno una sezione apposita per questo: si chiama “lavora con noi”. Nella maggior parte dei casi la trovi o nella pagina contatti oppure nel footer, ovvero la parte più in fondo del sito.
Nel caso in cui non ci sia, puoi cercare su LinkedIn le persone che lavorano in quell’azienda e trovare il contatto di chi si occupa di selezione del personale.
Infine, per chi ha fatto l’università, esiste un altro canale che può essere molto utile. Ogni università ha una sezione del sito o addirittura un servizio, chiamato Career Service, dove sono raccolti i nomi delle aziende convenzionate per stage o lavori post-laurea. Ci si può candidare direttamente dal sito dell’università ed è molto utile per chi sta cercando lo stage curriculare, ovvero quello da fare prima della laurea.
Ovviamente queste sono indicazioni generali e poi ogni caso o professione è diversa. Se hai esigenze specifiche e difficoltà nella ricerca puoi contattarmi e valutiamo insieme come posso aiutarti.
La ricerca del lavoro o dello stage è essa stessa un lavoro. Come per tutte le cose richiede tempo e pazienza. Lo ripeterò fino allo sfinimento, non si ottiene niente tutto e subito, ma poco per volta e con costanza.
Detto questo, io ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua ricerca! Incrocio le dita per te!