
Sei all’università, hai tutti gli esami organizzati e divisi secondo le sessioni e sembra tutto ok, ma c’è un piccolo dettaglio che ti preoccupa: lo stage curriculare. Quelle 50, 100 o 250 ore che secondo il tuo piano di studi devi svolgere presso un’azienda o un ente convenzionato in modo da poter mettere in pratica quanto studiato sinora.
Su carta sembra semplice, ma hai un unico problema: di preciso, come si trova uno stage curriculare, soprattutto se è la prima esperienza lavorativa?
Se questo scenario ti descrive, allora sappi che sei nel posto giusto.
In questo articolo ti racconto come funziona il mondo degli stage, quali sono le cose da tenere in considerazione quando se ne cerca uno e soprattutto come trovarlo quando non hai esperienza.
Se poi vuoi approfondire, oltre a questo articolo, sul blog trovi tantissimi altri approfondimenti riguardo il mondo del lavoro e il percorso professionale. Dacci un occhio e se non trovi le risposte che cerchi, scrivimi un messaggio su Instagram o direttamente una mail all’indirizzo ciao@marcellapeverini.it.
Detto questo, torniamo al tema: come trovare uno stage curriculare quando non si ha esperienza?
Cosa si intende per tirocinio o stage curriculare
Lo stage o tirocinio curriculare è un periodo di tempo definito secondo il proprio piano di studi in cui chi studia deve mettere in pratica ciò che ha imparato. Lo stage o il tirocinio va effettuato presso un’azienda o un ente convenzionato con l’università.
Il tirocinio, a seconda della facoltà e del piano di studi, può durare da meno di un mese a un massimo di un anno.
Il tirocinio, per iniziare, deve essere approvato da un tutor dell’università e dall’ufficio stage, oltre che dall’azienda o dall’ente che ospiterà lo stage. Questo significa che, per portare a termine tutti i vari step di avvio dello stage, bisogna compilare alcuni documenti, controllando che le convenzioni siano attive.
Il tirocinio è inteso come un periodo di messa in pratica della teoria, per cui è importante che sin dall’inizio vengano stabilite:
- le finalità e gli obiettivi
- le mansioni che andrai a svolgere
- le attività che sono di tua responsabilità
- chi sarà la figura che ti farà da tutor per tutto il periodo di stage: la persona che funge da tutor è la persona a cui fare riferimento per domande tecniche e organizzative interne all’azienda.
- Il rimborso spese, quando previsto: di norma, in Italia, per lo stage o il tirocinio curriculare non è previsto uno stipendio, tuttavia, alcune aziende prevedono un rimborso spese mensile.
Insomma, già solo questa breve panoramica mostra come ci siano vari aspetti da tenere in considerazione quando cominci a pensare al tipo di stage che vuoi fare. Ma quanto tempo ci vuole prima di trovare effettivamente uno stage che faccia al caso tuo?
Quando cominciare a cercare lo stage curriculare?
La risposta più esaustiva per questa domanda è: dipende, ma in linea di massima 2-3 mesi prima dell’inizio dello stage. Così tanti? Sì. Da cosa dipende questa stima? Da tantissimi fattori.Primo fra tutti, le tempistiche richieste dall’università per l’approvazione del piano di stage. Infatti, dal momento in cui si presenta la domanda di stage, con il piano firmato sia dal tutor aziendale che dal tutor universitario, spesso sono previsti 10/15 giorni lavorativi per la presa in carico e l’approvazione della domanda. E sì, 15 giorni lavorativi equivalgono a 3 settimane. Quindi, se si hanno già ben chiare le tempistiche entro cui si desidera iniziare lo stage, portarlo a termine e passare alla successiva fase (leggi: laurea), bisogna calcolare bene le tempistiche e iniziare con un po’ di anticipo.
Tenendo conto di università, burocrazia, offerte disponibili e tempi di risposta delle aziende ci vogliono circa 2 – 3 mesi per trovare uno tirocinio.
Non c’è un periodo sempre uguale, ma a meno che non si siano già presi contatti in precedenza sono necessari almeno 2-3 mesi per trovare uno stage o un tirocinio curriculare.
Se, quindi, abbiamo detto che serve quasi un mese per attivare lo stage, quanto tempo serve per trovare un’azienda che faccia al caso tuo? Anche qui la risposta è: dipende.
Hai già preso contatti con aziende che hai incontrato nel tuo percorso di studi perché ti interessa il loro modo di lavorare, il loro approccio e i loro clienti? Allora potrebbe essere più semplice ottenere un colloquio per vie dirette: riprendi il contatto che hai (numero di telefono, mail o altro), proponi un incontro per valutare una possibile collaborazione per uno stage curriculare, sii trasparente, e valuta che cosa ti offrono come controproposta.
Se, invece, non hai alcun contatto, né alcun tipo di esperienza, puoi affidarti ai vari portali dove le aziende stesse pubblicano le offerte di stage e tirocinio. In questi casi i tempi delle selezioni possono andare dalle 2 settimane ai 2 mesi per portare a termine la procedura.
Tieni conto, infine, che potresti non trovare subito un’offerta di stage adatta alle tue esigenze o in linea con i tuoi interessi, anche questo è uno dei fattori che incidono sulle tempistiche.
In definitiva, quindi, meglio iniziare a cercare uno stage 2 o 3 mesi prima del periodo in cui desideri farlo.
Che cosa serve per trovare uno stage
Oltre al fattore università e alle tempistiche da tenere in considerazione, c’è un altro elemento che incide sulla ricerca del tirocinio e dello stage: i documenti che servono, da presentare alle aziende e all’università. Di quali documenti sto parlando? A parte quelli richiesti dall’università, mi sto riferendo al curriculum, alla lettera motivazionale e al portfolio.
Se sei alla tua prima esperienza lavorativa avrai bisogno di scrivere per la prima volta un curriculum e magari anche una lettera motivazionale. Non sono attività facili, perché ti mettono di fronte alla necessità di capire come rendere il tuo percorso di studi appetibile per il mercato del lavoro. Scrivere il curriculum in modo che sia efficace è una capacità che si impara con il tempo e sì, ti capiterà di cancellare e rifare tutto da capo più e più volte. Non c’è niente di male in questo, ma se vuoi facilitarti il lavoro, ti consiglio di confrontarti con persone a te vicine che l’hanno già fatto.
Grazie alla loro esperienza potrai mettere a confronto il tuo curriculum, la struttura della lettera motivazionale e del tuo portfolio, in modo da attirare l’attenzione di chi sta facendo la selezione del personale. O in alternativa a questo, puoi scegliere di fare una consulenza professionale, ovvero una consulenza mirata all’ottimizzazione del tuo curriculum, della tua lettera motivazionale ed eventualmente del tuo portfolio, con una professionista che possa guidarti in modo efficace. Con la consulenza professionale potrai ottenere subito tutte le informazioni che ti servono, risparmiando tempo ed energie. Vuoi sapere meglio di che si tratta? Te lo spiego qui, nella pagina dedicata alla consulenza.
Come dimostrare le proprie capacità anche se non hai esperienza
Ed eccola la vera questione, la domanda che chiunque ha sentito risuonare nella propria testa all’inizio della propria carriera: “che cosa posso offrire alle aziende, se non ho esperienza?”. Lo so che la tentazione a rispondere “niente” è forte, ma è una risposta sbagliata.
Alle aziende si offre il proprio tempo, le proprie competenze, le proprie capacità, il proprio spirito critico, la propria visione del mondo, la propria creatività e capacità di innovazione. No, non è poco, anzi, è proprio quello che le aziende cercano. Il tuo compito è di mostrare e fare degli esempi di come questi elementi si concretizzano o possono concretizzarsi nel lavoro.
Che cosa valutano, quindi, le aziende, quando non hai esperienza?
- Il tuo modo di raccontarti e di raccontare come hai affrontato difficoltà e problemi.
- Che tipo di attività extra ti interessano e come ti relazioni a queste (es. lo sport e lo spirito di squadra, l’allenamento e la costanza).
- Come ti relazioni con gli impegni e le responsabilità. Esempi in questo senso possono essere attività di volontariato o attivismo a cui prendi parte.
- Se sei una persona che si mette in gioco e in che cosa: hobby, passioni, esperienze e viaggi all’estero.
Oltre a questo, sono molto validi tutti i progetti e laboratori che hai svolto nel tuo percorso di studi o per interesse personale.
Il modo migliore per dimostrare ciò che si sa fare quando non si ha esperienza è raccogliere i propri progetti, passioni e hobby in un portfolio creato ad hoc.
Il portfolio è un documento che raccoglie ciò che sai fare, gli esempi di come lavori e del tuo approccio professionale. Il portfolio ti permette di raccontarti in maniera molto più esaustiva rispetto al curriculum, perché è pensato per essere una sorta di brochure da consultare.
Nel portfolio puoi inserire diverse esperienze, diversi laboratori, raccontando il processo con cui hai raggiunto (o meno) determinati obiettivi. E se non hai svolto dei lavori o dei progetti pratici, puoi scegliere di crearli di tua spontanea volontà come se fossero delle richieste di clienti (ovviamente esplicitandolo). In concreto, puoi svolgere delle esercitazioni professionali complete, che inserirai come esempio del tuo approccio di lavoro, così da mostrare alle aziende che cosa sai fare. Ad esempio, se studi grafica e vorresti fare uno stage in un’agenzia di comunicazione, puoi inventarti un brief per la creazione di un’identità visiva e realizzarla come se si trattasse di una commissione che ti hanno affidato.
Ovviamente ogni professione e ogni caso deve essere valutato singolarmente, queste sono delle indicazioni generali. Se vuoi un’opinione completa sulla tua situazione, puoi affidarti a una consulenza professionale, in modo da sviscerare la tua situazione a 360 gradi.