
Nei periodi di massimo stress e stanchezza, l’unica cosa di cui si ha voglia è “non fare niente”. Semplicemente stare, lasciando scorrere il tempo, riposando corpo e mente. Tuttavia, nella società contemporanea diventa impossibile “non fare niente” e poter comunque guadagnare ciò che serve per vivere. Jenny Odell si è posta queste domande e ha approfondito il tema nel suo libro “Come non far niente”, in Italia edito da Hoepli e pubblicato nel 2021.
Sono Marcella Peverini, coach, formatrice e digital strategist. Mi appassionano i temi della crescita e dello sviluppo personale, per cui leggo libri e saggi che possano andare oltre la superficie, raccontando la complessità. Riassumo e racconto a mia volta ciò che imparo qua sul mio blog, su Instagram e nella mia newsletter mensile.
In questo articolo faccio una breve recensione del libro “Come non far niente” di Jenny Odell. Sono quasi sicura che, finito di leggere l’articolo, vorrai leggere il libro! Non ci credi? Mi farai sapere dopo…
Chi è Jenny Odell
Jenny Odell è un’artista contemporanea che si occupa di di digital design e digital art.
“Come non far niente” è un libro che si trova in una via di mezzo tra saggio e manuale di autoaiuto, frutto della sua riflessione artistica. Negli ultimi anni, oltre a portare avanti la sua attività come artista, Jenny Odell ha anche insegnato digital design all’università di Stanford. Durante la sua esperienza come insegnante, ha potuto fare un confronto in prima persona con gli sviluppi e i cambiamenti della percezione del tempo, della carriera e delle necessità tra studenti e studentesse di oggi e di ieri. Questa riflessione è stata uno degli elementi di ispirazione del libro stesso.
Un altro elemento ricorrente nel libro è l’hobby preferito di Jenny Odell: il birdwatching e il rapporto che si crea tra la persona e la natura. L’autrice, nel corso del testo, usa in vari modi il birdwatching come esempio del “non fare niente”, ma prestando attenzione.
“Mediante atti di attenzione decidiamo chi sentire, chi vedere e chi, nel nostro mondo, ha potere di azione. In questa maniera, l’attenzione getta le basi non solo per l’amore, ma per l’etica.”
Jenny Odell
Non far niente significa prestare attenzione al mondo
Una precisazione subito chiara dalle prime pagine del libro, “Come non far niente” non è un inno a scappare dalla realtà e rintanarsi nei monti, fuggendo da responsabilità e impegni personali. Tutto il contrario.
“Come non far niente” è una riflessione complessa e approfondita che ci guida nell’interrogarci su come utilizziamo tutti i giorni il nostro tempo.
Jenny Odell critica in modo molto sentito e acceso la spinta contemporanea alla produttività a tutti i costi, al “agire per monetizzare”, al capitalismo e al lavoro come unico scopo di realizzazione personale. La sua critica però non è sterile e fine a sé stessa, ma è contestualizzata nella logica delle diverse capacità e risorse economiche che ciascuna persona ha.
Jenny Odell infatti riflette sulla vita delle persone che non possono permettersi di “non far niente”, perché sono impegnate a raggiungere una minima sicurezza economica per poter sopravvivere. Questa prospettiva di analisi sposta quindi il focus da “non fare niente”, a “prestare attenzione al mondo fisico e reale che ci circonda”. L’autrice indica questo diverso approccio e attitudine alla vita come strumento per poter vivere con intenzionalità e maggiore benessere.
“Se vogliamo reimparare ad avere cura vicendevole, dobbiamo anche reimparare a curarci del luogo.“
Jenny Odell
“Come non far niente”?
Odell propone quindi un’attitudine diversa rispetto alla routine, che possa in qualche modo “rubare” l’attenzione ai social e alla frenesia per spostarla sull’intenzionalità del proprio comportamento. Come? Con degli esercizi di intenzionalità, fatti con consapevolezza, volontà e allenamento.
Ecco alcuni degli esempi che propone nel libro:
- Per poter prestare attenzione al mondo è importante riuscire a vivere il presente, il qui e ora, lasciando indietro lo stress e la spinta alla produttività. Per farlo, ci si può interrogare, mentre si svolge un’azione qualsiasi, come ci si sente nel momento.
- Un altro esercizio consiste nel provare a trovare ogni giorno un dettaglio nuovo dell’ambiente che si vive quotidianamente. Cercare quindi di fare attenzione ai dettagli, alle persone e soprattutto alla natura.
- Odell inoltre sostiene che per poter prestare attenzione al mondo che ci circonda, è importante conoscere e scoprire la storia dei luoghi che frequentiamo abitualmente. Quindi, ad esempio, se il posto in cui viviamo è un posto dove c’è un fiume, provare a chiedersi dove nasca, come si sviluppi, come sia stato integrato nell’urbanistica, come si sia modificato il paese in funzione delle piene ecc., cercando di andare sempre un livello oltre, verso la complessità.
- Infine, un altro elemento che si può estrapolare dalla lettura del libro è la consapevolezza che non bisogna fare per forza qualcosa per dimostrare qualcosa a qualcuno, ma al contrario, che bisogna imparare a prestare attenzione a ciò che è importante per noi.
Questo che ho riassunto qui è solo una piccola parte della molto più ampia riflessione che Jenny Odell fa nel libro “Come non far niente”. Inoltre, dalla mia esperienza, penso che questo sia un libro che possa stimolare consapevolezze e pensieri diversi a seconda della persona che lo legge.
Per cui, concludo consigliando di cuore di dedicare un po’ del proprio tempo a “Come non far niente”, per imparare, appunto, un proprio modo per non fare niente.